Il Triglav rappresenta il simbolo della slovenità che, fino all’indipendenza del 1991, è sempre stata minacciata, durante tutta la storia nazionale. Proprio questo spinse il parroco di Dovje, Jakob Alja, ad acquistare la cima del Triglav e la Kredarica. Così nessuno, nel 1895, riuscì ad impedirgli di erigere nel suo mondo, sulla cima del Triglav, una torre dotata dello stretto necessario, costruita con lo scopo di "conservare il volto sloveno delle montagne slovene". Dovje è un paese con una storia millenaria e una tradizione contadina. Stretta sotto i ripidi versanti delle Caravanche, ai loro piedi i laboriosi abitanti di Dovje hanno scavato e costruito, nei secoli, dei campi a terrazze.

Il paese ha mantenuto molte caratteristiche architettoniche alpine. Molto interessanti sono le porte d'ingresso semicircolari delle case contadine, dietro le quali si cela una grande ospitalità. Nel cimitero della chiesa parrocchiale di S. Michele (sv. Mihael) sono sepolti molti escursionisti, vittime di incidenti sulla catena montuosa del Triglav.

A Dovje rimase in servizio per 38 anni il parroco Jakob Alja¸ (1845 – 1927), che costruì le baite a Vrata e sulla Kredarica, la torre sul Triglav e vari sentieri sulle Alpi Giulie. Fu anche compositore, cantante e apostolo del risveglio nazionale. Nella canonica gli è stata dedicata una stanza in sua memoria, mentre sulla strada principale che collega i due paesi, è stato posto un monumento a lui dedicato.