Valbruna

Valbruna. Fortificazioni austro-ungariche dei monti Strechizza, Jof di Miezegnot (Prima Guerra Mondiale). Nel settore di Valbruna i reparti dei due eserciti si affrontarono per il possesso delle vette delle Alpi Giulie che controllavano la Val Saisera e la zona del lago del Predil. Alla fine del 1915 le posizioni italiane correvano lungo la linea Jof di Miezegnot grande, Monte Strechizza, Monte Carnizza, Jof di Montasio, Monte Cregnedul, val Rio del Lago, Monte Robon. Quelle austro-ungariche lungo la linea Jof di Miezegnot piccolo, val Saisera, Monti Nabois grande e piccolo, Jof Fuart,Cime Castrein, val Rio del Lago, Cima Mogenza piccola.

Valbruna. Opere difensive (seconda metà Anni Trenta del '900). Già al centro di un importante sistema difensivo austriaco durante il primo conflitto mondiale la piana di Valbruna costituì anche per i comandi italiani durante gli anni Trenta un settore strategico di una certa importanza. Le opere della piana di Valbruna comprendevano sbarramenti denominati Gruppo Quota 845 e Gruppo Nebria. Vi era poi un lungo fossato anticarro, ora interrato che tagliava da nord a sud il settore orientale della valle, dalle pendici del monte Obuas fino alla strada che porta alla vecchia funivia del Monte Lussari. All'interno del colle che si eleva al centro della piana (Quota 845) fu realizzato un imponente complesso di postazioni e gallerie sotterranee a diversi livelli, con un osservatorio dotato di cupola metallica sulla sommità. Attorno ad essa altre opere furono costruite alla base dei rilievi circostanti. Il completamento dello schema difensivo era assicurato dalle postazioni appartenenti al secondo Gruppo, collocate sul pendio sottostante Forcella Nebria e rivolte in direzione dell'imbocco della valle verso Caporosso.


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