Epoca Medievale

Paolo Diacono, nella sua "Historia Longobardorum" ci racconta tra storia e leggenda del primo, illustre alpinista della zona: Re Alboino. Scrive Diacono: "Re Alboino, giunto con tutto l'esercito e con una grande moltitudine di popoli ai confini estremi dell'Italia, ascese il monte più alto di quei luoghi e da lassù contemplò, fin dove poté spingere lo sguardo, le terre che gli si aprivano intorno. Narrano che quel monte si chiamò per questo, da allora, Monte del Re." (Monte Re di Raibl che, tuttavia, non è il più alto della zona). Prima di parlare di alpinismo si deve menzionare un'altra categoria di persone le quali, abbastanza frequentemente, hanno salito le montagne: i gendarmi, ovvero i funzionari di polizia. Essi, nel corso dei secoli, sono stati chiamati a più riprese dalle autorità a delimitare i confini fra le malghe appartenenti ai diversi padroni. Da una pergamena del 1271, ad esempio, si apprende che l'abate del Monastero di Moggio si lamentava perché Enrico di Prampero, al quale il Monastero aveva appaltato l'uso delle malghe del Montasio, non si limitava soltanto ad incassare i tributi dei pastori per le malghe stesse ma, con la scusa che i confini non erano segnati bene, agiva anche fuori di questi, spadroneggiando pure sulla Malga Nevea, feudo esclusivo del Monastero. Poichè situazioni del genere accadevano spesso i rispettivi proprietari intervenivano e mandavano i gendarmi della forza pubblica di allora sul posto, con pergamene piene di svolazzi e di pesanti sigilli, per una nuova definizione del confine al solito peggiore della precedente.

 


Ricerca

Ricerca rapida

Galleria fotografica