Gli albori dell'alpinismo

Dopo i funzionari di polizia confinaria apparvero i topografi e più in generale gli studiosi. Ma dovette passare molto tempo. Solo nel 1817, infatti, il Governo Austriaco fece i primi rilievi trigonometrici, per i quali era necessario raggiungere le vette, e vennero compilate le prime carte topografiche. In seguito, per scopi esclusivamente scientifici, arrivarono i botanici, gli zoologi, i geologi, i meteorologi, i geografi. Poi, finalmente, gli alpinisti. Tuttavia la vetta più alta delle Giulie, il Tricorno, era già stata scalata nel 1778 da Willonitzer con tre compagni; abbiamo poi notizia di un viaggiatore che nel 1784 raccontò nei suoi scritti la sua prima ascensione sul monte Tricorno Balthasar Hacquet. Ed ancora il dott. Otto Sendtner di Monaco, alpinista e botanico che, tra il 1841 ed il 1843, su incarico del Consigliere di Stato Triestino Muzio de Tomasini, raccolse e classificò i primi esemplari della locale flora alpina. Tra le figure più significative dell'alpinismo della zona vi è Giuseppe Pesamosca detto il Louf (il lupo). Esplorazioni e ascensioni vennero compiute dai friulani Marinelli, Hoche, e di Brazzà nelle Giulie Occidentali, e da altri nelle Orientali. Findenegg, farmacista di Villaco, riuscì a salire all'Ursic ed al Canin da nord e fu, nel 1877, il primo scalatore del Montasio per il canalone che poi prese il suo nome.


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